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Solidarietà, per avviare processi di crescita economica e sociale

AMERICA LATINA:

TRA I BIMBI DI QUITO.

Toctiuto è uno dei quartieri più poveri della periferia nord di Quito, capitale dell’Ecuador. Tra le molteplici iniziative di Artaban Onlus in questo Paese dell’America Latina (cfr. le altre pagine relative) ce n’è una che ha assunto particolare significato per l’evoluzione che ha subito.

 

Tutto ha avuto inizio dal desiderio di Francesca Maiorano e Isabella Bourlot – due giovani studentesse universitarie e valenti promesse del volley – che nell’estate 2019 hanno voluto rinunciare ad un pezzo delle loro vacanze per dedicarsi “agli altri”, con un full immersion nel volontariato a Quito, appunto, nel progetto del Rifugio dei sogni, sorto nel 1997 da una collaborazione tra la Fundación niñez y vida e Terre des hommes Italia.

 

Giorno dopo giorno sono state coinvolte non solo nelle attività ludico-educative del centro, ma anche nella vita più personale ed intima, soprattutto delle ragazzine, che le invitavano a casa propria o che confidavano i momenti a volte difficili o tragici della loro realtà famigliare. “È stata un’esperienza indescrivibile, stancante fisicamente ed emotivamente, ma impagabile” confidano. In queste zone marginali, i bambini incontrano diversi ostacoli nel loro percorso di crescita. Instabilità famigliare, lavorativa ed economica, danneggiano i loro primi anni di vita, esponendoli alle angherie della strada: droga, furti, alcool e violenza diventano per loro la normalità.

 

L’obiettivo del Rifugio è proporre ai bambini e alle famiglie del quartiere un modello di vita alternativa, fondato sul rispetto e la condivisione. “Il primo passo per un futuro migliore è trasmettere i giusti valori, insegnando loro a relazionarsi con coetanei e adulti in modo sano”, spiega Rolando, uno degli educatori, aggiungendo che “le basi per la vita comune si creano nel quotidiano, insegnando loro l’importanza dell’igiene personale, della pulizia e degli spazi condivisi”.

 

Purtroppo, il contesto famigliare di partenza rende difficoltoso anche il percorso scolastico dei bambini, che spesso si interrompe prematuramente. Risulta fondamentale, quindi, l’appoggio che il Rifugio fornisce loro, accompagnandoli anno dopo anno nello studio.

In parallelo si mira allo sviluppo delle loro capacità e dei loro talenti, attraverso attività manuali che permettono di provare, esplorare e sviluppare il ragionamento logico e la relazione con tutto ciò che è concreto ma anche di lasciar libero spazio all’immaginazione. Queste attività più semplici si trasformano con l’età in una vera e propria formazione professionale (corsi di panetteria, informatica, falegnameria e estetica).

 

Medici, dentisti e infermieri garantiscono inoltre visite settimanali per monitorare il benessere fisico dei giovani. Al quale contribuiscono i quattro pasti quotidiani preparati dalla cuoca Lupita, che garantiscono un corretto apporto nutrizionale ai piccoli.

 

“Si è trattato di un’esperienza indescrivibile, stancante fisicamente ed emotivamente. ma impagabile”, hanno raccontato Isabella e Francesca; “un’esperienza ricca di sfumature che ci ha permesso di conoscere mondi che potevamo solo immaginare. La realtà si è rivelata un benefico pugno nello stomaco”.

 

Tutto quello che si svolge al Refugio non è improntato solo a dare serenità o ad inculcare valori positivi, ma anche a far provare esperienze nuove. L’ultimo giorno del soggiorno di Francesca e Isabella coincideva, ad esempio con l’appuntamento mensile del paseo (passeggiata) che è l’unico momento in cui i bambini escono dalla quotidianità per entrare a contatto con la natura. “È sorprendente vedere il mondo con il loro occhi – raccontano – per cui anche una semplice mariposa (farfalla), un fiore, una mucca diventano qualcosa di speciale”.

 

Ma essendo anche il loro ultimo giorno, su tutto aleggiava anche un po’ di malinconia. Per stemperarla, e per lasciare ai giovani ospiti del Refugio un pensiero, Isabella e Francesca hanno fatto ricorso a due copie del Piccolo Principe con una splendida dedica: “A tutti i bimbi del Rifugio, che questo libro vi ricordi l’importanza di essere bambini e di credere sempre in voi stessi anche quando il mondo vi dirà di non farlo. Affinché capiate che l’essenziale è invisibile agli occhi perché si vede bene solo con il cuore. Speriamo che vi possiate ricordare sempre di noi perché voi sarete sempre nel nostro cuore”.

 

A questo punto, immaginiamo, ci sarà stato qualche attimo di commozione, forse un groppo in gola, subito fugati dalla gioia spontanea di questi giovani per la loro presenza, che le ha contagiate dal primo all’ultimo giorno. Al punto che – al rientro – hanno subito proposto ad Artaban di organizzare anche al Refugio de los Sueños di Quito una Festa di Natale, sull’esempio di quelle, apprezzatissime, che ormai da anni realizziamo in Perù.

 

Un suggerimento che Artaban ha immediatamente accolto, aiutandole a finanziare per la prima volta, una analoga Festa: una sinergia che portato a coprire tutte le spese, lasciando anche un “tesoretto” di circa 2.000 euro a disposizione degli educatori per ulteriori attività ludico-culturali. In attesa di nuove esperienze e del prossimo Natale.