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Origine del nome

ARTABAN: IL QUARTO MAGO

che anticipa il messaggio evangelico, per rispettare

e aiutare il prossimo, soprattutto i più deboli

Nel darsi il nome di “ARTABAN”, l’Associazione ha tratto ispirazione da una curiosità della tradizione presepiale: i Re Magi – o Maghi – non sarebbero stati tre, così come stabilito da San Leone Magno, bensì quattro. Leggende popolari narrano infatti di un quarto Mago, di nome Artaban (o Artabano). 

Costituendo la Onlus omonima, non ci siamo posti la questione se Artaban e gli altri tre re Magi siano frutto di tradizioni orali o se siano effettivamente esistiti. La loro storia ha per contro un significato universale, che travalica credenze religiose o laiche, ma che ci insegna a guardarci intorno, a rispettare e ad aiutare il prossimo, soprattutto i più deboli. 

Questo è quello che ci proponiamo di fare, tutti insieme e con l’aiuto di chi ancora crede nei valori della solidarietà.

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La Nostra Leggenda

Partito dalla lontana Persia, recava con sé doni ben più preziosi degli altri: chi parla di perle grandi come uova di struzzo, chi di zaffiri o di rubini dal valore inestimabile, acquistati vendendo tutti i suoi averi. Lungo la strada che avrebbe dovuto portarlo a Betlemme, egli incontrò via via un’umanità dolente che, secondo le molteplici versioni era rappresentata da un vecchio tremante per la febbre o da un moribondo abbandonato sul ciglio della strada, da una giovane donna che stava per essere violentata dalla soldataglia, da una madre cui gli scherani di Erode stavano per uccidere i due figli nel corso della “strage degli innocenti”, da una giovane schiava che stava per essere venduta…

 

Mosso a compassione Artaban utilizzò tutti i suoi preziosi per farli curare o per liberarli, rimanendo infine senza più doni da recare al Nazareno. Due sono fondamentalmente le versioni degli sviluppi seguenti: la prima lo conduce alla grotta di Betlemme, dopo la partenza degli altri Magi; l’altra lo fa giungere al Golgota addirittura dopo 33 anni passati a peregrinare, pochi attimi prima della crocefissione di Cristo. In entrambi i casi si presenta a mani vuote, convinto di aver fallito la sua missione. Verrà consolato dal sorriso di Gesù bambino o del Nazareno morente e, soprattutto, dalla profezia di un rabbino (alcune versioni dicono che fosse invece di Maria Maddalena, ai piedi della croce) che gli chiarirà che il Messia da lui cercato non è un re, ma un uomo umile e che potrà trovarlo ogni giorno tra i poveri, gli umili, gli ammalati, i sofferenti, gli oppressi e i reietti della società. Artaban raccolse il messaggio e riprese il suo girovagare aiutando i bisognosi, nutrendo gli affamati, curando gli infermi, visitando i carcerati. Costituendo la Onlus omonima, non ci siamo posti la questione se Artaban e gli altri tre re Magi siano frutto di tradizioni orali o se siano effettivamente esistiti. La loro storia ha per contro un significato universale, che travalica credenze religiose o laiche, ma che ci insegna a guardarci intorno, a rispettare e ad aiutare il prossimo, soprattutto i più deboli. Questo è quello che ci proponiamo di fare, tutti insieme e con l’aiuto di chi ancora crede nei valori della solidarietà.

TUTTE

LE LEGGENDE

Il Quarto Mago d'Oriente

ll famoso racconto scritto nel 1896 da Henry van Dyke

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Il Quarto Re Magio...

Articolo di Igor Man, La Stampa

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La leggenda del Quarto Re

Leggenda di Maddalena Negri

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La storia del Quarto Re Magio

Videostoria realizzata da Gita Thamban

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Introduzione alla musica di Artaban

The Other Wiseman

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Il quarto Re Magio, Artaban

Dal blog di Mao Valpiana

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Artaban, il quarto Re

A cura di Mirko Lucchini

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Il Quarto Re Magio

Copione teatrale tratto da un racconto di J. Joergensen

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Versioni più curiose si riscontrano altresì in alcune leggende russe e finlandesi, secondo le quali il quarto Re Mago sarebbe… Babbo Natale: non avendo potuto seguire la cometa per via della distanza, non si sarebbe recato a Betlemme, ma comunque porta doni ai bambini ogni Natale. Spetta invece allo scrittore francese Michel Tournier il quarto mago più insolito: è Taor, principe di Mangalore, nel Sud dell’India. Partito per scoprire la ricetta di un dolce, il loukoum al pistacchio, girò tanto a lungo da arrivare trentatré anni dopo la nascita di Gesù, in tempo per scoprire L’Eucarestia.